Le quaglie sono piccoli gallinacei molto apprezzati come animali da compagnia, ma anche per la loro carne e le loro uova. Vivono in gruppi.
Con il termine quaglia ci si riferisce qui soprattutto alla quaglia giapponese, sempre più apprezzata come animale da compagnia ma anche per la sua carne e le sue uova.
Sono animali che vivono in gruppo, preferiscono stare al riparo e trascorrono il tempo alternando fasi di riposo ad altre in cui razzolano, beccano, si rotolano nella sabbia o si prendono cura del piumaggio.
Nell’ordinanza sulla protezione degli animali le quaglie figurano tra gli animali selvatici, anche se la quaglia giapponese è stata addomesticata.
Le quaglie vanno tenute in gabbie adeguatamente strutturate. Per essere conformi alla protezione degli animali le gabbie per quaglie devono disporre di mangiatoie e abbeveratoi, possibilità di ritiro, bagni di polvere e, per quelle ovaiole, uno spazio dove deporre indisturbate le uova. Per poter rispondere a tutti questi requisiti, la gabbia deve essere alta almeno 50 cm.
Le quaglie giapponesi addomesticate sono sensibili al freddo e alle condizioni atmosferiche e vanno quindi protette dalle temperature estreme, dall’umidità e dal vento. Per essere adeguati i ricoveri devono essere costruiti, gestiti e aerati in modo tale da mantenere un clima adeguato.
I pulcini richiedono temperature più elevate. Nella prima settimana di vita hanno bisogno di una temperatura compresa tra i 35 e i 37 °C, che può essere raggiunta attraverso lampade o lastre riscaldanti. Successivamente questa cala progressivamente raggiungendo entro la quarta settimana di vita i 20 °C, che sono la temperatura ideale anche per le quaglie adulte.
La gabbia va aerata e pulita regolarmente, anche per mantenere basso il contenuto di polvere nell’aria.
Per maggiori dettagli si veda «Ulteriori informazioni > Maggiori dettagli > Le quaglie nella legge».
Le quaglie sono animali sociali e hanno bisogno del contatto con i loro conspecifici, che l’uomo non può sostituire. Per questo vanno detenute almeno in coppia.
I maschi in competizione per conquistare le femmine possono diventare aggressivi e dar vita a combattimenti che portano a ferite del capo. In caso di ferite gli animali vanno immediatamente separati.
Durante la stagione degli accoppiamenti, anche le femmine difendono il loro territorio e possono attaccare i maschi sgraditi per scacciarli. Per questo motivo vanno previsti spazi di ritiro sufficienti di per deporre e covare le uova.
Le quaglie diventano quasi docili se abituate sin da piccole all’uomo.
Muoversi è importante per le quaglie, che amano esplorare la gabbia, beccare, razzolare e prendersi cura del piumaggio. Come tutti i gallinacei si rotolano inoltre volentieri nella terra secca e fine. Almeno la metà della gabbia deve pertanto essere cosparsa con materiale adatto (ad es. pula, segatura, paglia). La lettiera deve essere tenuta asciutta, comoda e pulita.
Le quaglie devono essere nutrite con cibo adeguato (ad es. mangimi misti per insettivori o per il pollame comunemente reperibili in commercio), regolarmente e in quantità sufficiente. L’alimentazione può essere arricchita con erba fresca, insalata, mele e prodotti simili.
Le quaglie devono potersi abbeverare in qualsiasi momento.
Chi alleva quaglie spesso lo fa perché desidera selezionarne una determinata variante. Dal punto di vista della protezione degli animali è decisivo che l’obiettivo sia ottenere animali sani. Il benessere e la dignità degli animali non devono essere compromessi dalla selezione di determinate caratteristiche.
Chi cede a terzi i discendenti di oltre 25 coppie di quaglie all’anno deve disporre di un’autorizzazione cantonale rilasciata dall’ufficio veterinario competente e aver concluso una formazione specifica (cfr. art. 101 lett. c n. 7 e art. 102 cpv. 4 OPAn).
Detenzione professionale
Le detenzioni composte da più di 50 quaglie adulte sono considerate detenzioni professionali di animali selvatici, per le quali sono necessarie un’autorizzazione cantonale e una formazione specifica (FSNP).
Alle manifestazioni possono partecipare soltanto animali sani. «Sani» vuol dire anche che gli animali non soffrono di aggravi dovuti all’allevamento e che il loro benessere non è compromesso da caratteristiche specifiche dovute alla razza o alla forma di allevamento (per maggiori informazioni consultare questa pagina Internet dell’USAV). I partecipanti e l’organizzatore hanno la responsabilità di garantire che gli animali siano trattati con cura in ogni momento. Le informazioni tecniche disponibili qui di seguito contengono gli obblighi delle persone coinvolte, i requisiti per i parchi espositivi e informazioni concrete sul divieto di esposizione per i quaglie con caratteristiche di aggravio dovute all’allevamento (alla voce «Nel dettaglio» sotto Ulteriori informazioni).
Per i mercati in cui i quaglie sono offerti in vendita o scambiati, devono essere osservate anche le informazioni tecniche 12.2.
L‘animale può essere ucciso solo da persone esperte che hanno potuto acquisire le conoscenze necessarie e l’esperienza pratica nell’uccisione di animali sotto la guida e la supervisione di uno specialista e che uccidono regolarmente animali (art. 177 cpv. 1 + 1bis OPAn). L’uccisione di un animale malato, ferito o gracile può essere la soluzione migliore per evitargli inutili sofferenze. L’animale deve essere ucciso con le debite cure e senza inutili ritardi. Il metodo di uccisione scelto deve portare con certezza alla morte dell’animale. L’operazione di uccisione deve essere sorvegliata fino al sopraggiungere della morte (cfr. art. 179 OPAn). Ulteriori informazioni > Maggiori dettagli: informazioni tecniche.
È vietato arrecare ingiustificatamente dolori e lesioni alle quaglie o porle in stato di ansietà. È vietato anche trascurarle o affaticarle inutilmente.
Per maggiori informazioni sulle pratiche vietate per gli animali da compagnia si veda Detenzione di animali da compagnia e animali selvatici.
Ulteriori informazioni
Ultima modifica 07.02.2022