L’allevamento deve mirare a selezionare animali sani e privi di caratteristiche che possono comprometterne il benessere. Chi alleva a titolo professionale animali da compagnia deve disporre di un’autorizzazione e di una formazione specifica.
Secondo l’ordinanza sulla protezione degli animali non possono essere inflitti all’animale dolori, sofferenze o lesioni in relazione con l’obiettivo di allevamento. Allo stesso modo, non si deve intervenire in modo assai incisivo sul suo fenotipo o pregiudicare le sue capacità.
Divieto di allevamento e di esposizione per forme di allevamento non ammesse
L’allevamento deve mirare a selezionare animali sani. Chi desidera allevare animali deve precedentemente informarsi a sufficienza sui problemi ereditari di genitori e discendenti dell’animale.
Gli animali per cui sussiste il dubbio di un aggravio medio o elevato devono essere esaminati prima dell’accoppiamento. La procedura viene definita nell’ordinanza dell’USAV sulla protezione degli animali nell’allevamento.
Non è consentito allevare animali con aggravi elevati, e gli accoppiamenti non devono determinare una progenie con forti aggravi.
Gli animali allevati in base a obiettivi di allevamento non ammessi non possono essere esposti (art. 30a cpv. 4 lett. b OPAn).
Obbligo di autorizzazione e formazione per l’allevamento professionale di animali da compagnia
Le condizioni di allevamento e la salute dei genitori sono determinanti per il normale sviluppo degli animali giovani. Gli allevatori devono conoscere le esigenze alimentari e di detenzione degli animali che allevano e sapere come prevenire danni ereditari e malattie infettive (si veda «Ulteriori informazioni > Informazioni tecniche: Obbligo di autorizzazione e formazione per l’allevamento professionale di animali da compagnia»).
Evitare la riproduzione eccessiva
Alcuni animali da compagnia si possono riprodurre in una misura così elevata da far sì che i detentori non riescano più a detenerli, alimentarli o curarli in maniera corrispondente alle loro necessità. Tramite provvedimenti adeguati occorre pertanto evitare che gli animali si riproducano eccessivamente (si veda «Ulteriori informazioni > Informazioni tecniche: Misure contro la riproduzione eccessiva di animali da compagnia»).
Ibridi antropogenici
Gli ibridi antropogenici sono incroci tra animali domestici e selvatici, offerti come cani primitivi o gatti esotici. Sono trascorsi millenni da quando gli animali domestici si sono adattati a convivere con l’uomo. Con la selezione nell’allevamento sono state create numerose razze. Per motivi di protezione degli animali non è giustificato creare nuovi incroci con animali selvatici, perché la loro detenzione è molto impegnativa. L’ordinanza sulla protezione degli animali vieta pertanto l’accoppiamento di cani e gatti domestici con i loro equivalenti selvatici (si veda «Ulteriori informazioni > Informazioni tecniche: Limitazioni alla detenzione e all’allevamento di ibridi di cani e gatti»).
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Ultima modifica 11.10.2021