Campilobatteriosi negli animali

La campilobatteriosi può colpire quasi tutti i nostri animali da reddito, che generalmente però non manifestano sintomi. La malattia può essere trasmessa tramite gli alimenti allʼessere umano. Si tratta quindi di una zoonosi.

Possono ammalarsi di campilobatteriosi il pollame, gli uccelli selvatici, gli animali da compagnia (cani, gatti), gli animali da reddito (bovini, ovini, caprini, suini), i roditori e l’essere umano.

La malattia negli animali

Negli animali le infezioni da Campylobacter si manifestano generalmente senza sintomi. Nei giovani animali possono apparire disturbi generali e infiammazioni dell’intestino.

Contagio e diffusione

I portatori dei batteri Campylobacter espellono l’agente patogeno nell’ambiente. L’agente patogeno viene trasmesso ad altri individui tramite il mangime o l’acqua.

La campilobatteriosi è diffusa in tutto il mondo. Per avere un quadro dei casi in Svizzera vedasi la banca dati situazione epizootica in Svizzera.

Cosa fare?

  • Il tasso di contagio è particolarmente elevato negli effettivi di pollame, anche se l’infezione è inoffensiva. È comunque importante creare gradualmente effettivi privi di agenti patogeni per fermare la diffusione della campilobatteriosi. In questo ambito sono prioritari i provvedimenti igienici che evitano l’infezione dell’effettivo. L’obiettivo delle contromisure non è la protezione degli animali, dato che per questi la malattia è quasi sempre inoffensiva.
  • Per l’essere umano il pericolo è costituito dalle carcasse infette, che possono portare a un’infezione alimentare.
  • Per evitare il contagio all’essere umano, occorre seguire accuratamente le Regole d’igiene nella preparazione degli alimenti.

La campilobatteriosi è una malattia da sorvegliare e quindi soggetta a notifica. I veterinari e i laboratori devono notificare i casi di epizoozia e i sintomi sospetti al veterinario cantonale.

La malattia nell’essere umano

Nell’essere umano i batteri Campylobacter causano dolori addominali, diarrea acquosa o emorragica, aumento della temperatura corporea e talvolta anche vomito e febbre alta. Maggiori informazioni sono disponibili in «Agenti patogeni batterici nelle derrate alimentari».

Ulteriori informazioni

Ultima modifica 29.06.2017

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