Febbre catarrale (Bluetongue, BT)

La febbre catarrale (Bluetongue, BT) è una malattia virale non contagiosa che colpisce i ruminanti e i camelidi e viene trasmessa tramite insetti pungitori (vettori). Non costituisce un pericolo per l’essere umano.

Situazione internationale attuale

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Malattia della lingua blu (Bluetongue, BT): 

Situazione in Europa.

Situazione in Svizzera

Dal 2018 sono stati segnalati diversi casi di febbre catarrale ovina (Blue tongue, BT) in Svizzera. Questa malattia si verifica stagionalmente in autunno. Nel ambito del programma nazionale di sorveglianza 2020 due bovini sono risultati positivi al BTV-8. Nel 2020 altri due bovini positivi sono stati trovati durante un esame veterinario. Tutti gli animali esaminati sono risultati negativi al BTV-1 e al BTV-4. La Svizzera rimane quindi indenne dalla malattia della lingua blu di tutti i sierotipi, ad eccezione del BTV-8.

La malattia della lingua blu non è pericolosa per gli esseri umani. Carne e prodotti a base di latte possono essere consumati senza riserve.

Dal 2017 l’Ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti per evitare la diffusione della febbre catarrale ovina disciplina il trasporto di animali e materiale d’allevamento fuori dalla zona Blue tongue (Zona BTV-8). La zona BTV-8 comprende tutta la Svizzera. Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina «Misure di protezione per le importazioni dall’UE». 

Il periodo privo del vettore è compreso tra il 1° dicembre e il 31 marzo. Esistono tre vaccini registrati contro la BTV-8 e due contro la BTV-4, ma possono essere forniti solo in misura limitata. I requisiti specifici per l’estivazione all’estero sono contenuti nelle prescrizioni cantonali sull’estivazione per il pascolo frontaliero.

 
 

Esistono almeno 26 sierotipi del virus della febbre catarrale (Bluetongue virus, BTV) aventi diversa virulenza e diffusione. In Svizzera era diffuso soprattutto il sierotipo BTV-8. Tutti i ruminanti sono ricettivi alla malattia, ma spesso vengono rilevati sintomi clinici solo negli ovini e nei bovini. A seconda del sierotipo, la malattia può avere diversi decorsi.

Negli ovini il decorso può variare da asintomatico a molto grave. Nei bovini e nei caprini spesso non si manifestano sintomi visibili.

Negli ovini il virus infettivo può essere rilevato fino a un mese dall’infezione, mentre nei bovini fino a due mesi. La febbre alta può essere accompagnata da un’infiammazione delle mucose. Disturbi vascolari possono causare emorragie e formazione di edemi. Inoltre si può osservare una cianosi (colorazione blu) nella regione della bocca e sulla lingua, da cui deriva il nome Bluetongue o lingua blu. Gli edemi nella regione della testa e alle estremità sono sintomi tipici della malattia. Inoltre si osservano spesso salivazione schiumosa, secrezioni nasali da sierose a purulente e difficoltà di respirazione. In particolare nell’infezione da BTV-8 possono verificarsi, a seconda della fase della gestazione, aborti o nascite di vitelli e agnelli con malformazioni cerebrali.

In caso di epizoozia devono essere attuate ampie misure di lotta contro la BT, che comportano anche oneri a livello economico.

Contagio e diffusione  

L’agente patogeno è un virus a RNA privo di pericapside della famiglia delle Reoviridae e del genere Orbivirus. La malattia viene trasmessa tramite moscerini del genere Culicoides, che compaiono in Europa centrale da giugno a fine novembre.

Finora è stata osservata una trasmissione diretta da un animale all’altro solo nel caso del BTV-26 tra i caprini. Il virus può essere anche secreto nel liquido seminale.

Per quanto riguarda il BTV-8, è stata riscontrata anche un’infezione intrauterina del feto. L’agente patogeno è inoltre trasmissibile attraverso aghi contaminati con sangue infetto.

La febbre catarrale è presente in tutti i continenti. Dal 2000 in poi si è diffusa dalle regioni meridionali a quelle settentrionali dell’Europa. In Svizzera il primo caso di febbre catarrale, generato dall’agente patogeno BTV-8, è stato riscontrato a ottobre del 2007. Fino alla fine del 2011 sono stati registrati 76 casi a livello nazionale e decine di migliaia di casi in Europa.

Tra il 2008 e il 2010 la Svizzera ha attuato un ampio programma di vaccinazioni. Nel 2008 è stata disposta la vaccinazione obbligatoria di tutti i bovini, gli ovini e i caprini per tre mesi. Nel 2009 e nel 2010 la vaccinazione era obbligatoria solo per i bovini e gli ovini, mentre per i caprini era facoltativa. Nel 2011 è stata resa facoltativa per tutte le specie. L’agente patogeno BTV-8, molto diffuso in Francia da parecchi anni, è ricomparso in Svizzera, per la prima volta dal 2012, nel novembre del 2017. Si è quindi istituita una zona Blue tongue in tutta la Svizzera. Per le aziende risparmiate dal virus, il traffico di animali all’interno del Paese resta dunque possibile senza restrizioni. L’esportazione in Paesi senza casi di febbre catarrale, invece, è possibile soltanto a determinate condizioni. Oltre che per il traffico di animali questo vale anche per l’esportazione di sperma, ovuli ed embrioni. La Svizzera soddisfa così anche i requisiti dell’UE.

Per avere un quadro della malattia nel nostro Paese consultare la Banca dati Situazione epizootica in Svizzera. La carta geografica con le zone soggette a restrizioni in Europa si trova alla voce «Ulteriori informazioni» > Link.

Misure  

  • In caso di epizoozia o sintomi sospetti, il veterinario cantonale dispone ampie misure ai sensi dell’Ordinanza sulle epizoozie OFE (si veda «Ulteriori informazioni»).
  • Se il decorso è lieve si può verificare una guarigione spontanea, soprattutto nei bovini.
  • Si raccomanda di non esporre gli animali affetti alla radiazione solare, in quanto può causare un peggioramento dei sintomi.
  • Tra le misure di prevenzione della malattia figurano una lotta programmata contro gli insetti, la stabulazione degli allevamenti a rischio durante la notte e la vaccinazione dei capi (immunizzazione attiva) in regioni contaminate o sospette. 
  • Per ridurre l’infestazione da culicoidi, possono essere impiegati piretroidi.

Dal 2012 in Svizzera non si effettuano più vaccinazioni contro la febbre catarrale. I detentori di animali possono tuttavia richiedere la vaccinazione al veterinario dell’effettivo, una pratica raccomandata per i capi destinati all’esportazione.

Poiché la febbre catarrale è un’epizoozia da combattere, è soggetta all’obbligo di notifica. Chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al veterinario dell’effettivo. Gli animali importati da regioni in cui è presente il virus o rientranti dall’estivazione devono essere controllati con la massima attenzione.

Ulteriori informazioni

Ultima modifica 14.12.2023

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