L’anemia infettiva dei salmonidi è una malattia virale acuta caratterizzata da massicce emorragie in tutti gli organi, che provoca grosse perdite. Non costituisce un pericolo per l’essere umano.
L’anemia infettiva dei salmoni colpisce soprattutto i salmoni dell’Atlantico di tutte le classi di età, esclusa la covata. Altri animali ricettivi sono le trote fario, di lago e iridee, le aringhe dell’Atlantico e il merluzzo nero. Queste ultime specie non presentano sintomi visibili ma sono importanti portatori dell’agente patogeno.
I pesci colpiti sono apatici, hanno le branchie pallide, presentano esoftalmo, emorragie, rigonfiamento del ventre e le squame sono sollevate. Sul lungo termine può morire fra il 50 % e il 90 % dei pesci malati. La malattia può comunque essere anche asintomatica.
Contagio e diffusione
L’agente patogeno è un virus del genere Isavirus, trasmesso per via diretta da pesce a pesce. La trasmissione può avvenire anche indirettamente attraverso le acque di scarico degli impianti di macellazione, le navi da trasporto per pesci vivi, i pidocchi dei salmoni, gli apparecchi e le persone. Lo stress provocato dall’allevamento ittico può favorire l’insorgenza della malattia. Non è infine possibile la trasmissione attraverso le uova o lo sperma.
La malattia è diffusa in Norvegia, Gran Bretagna, Canada, Cile, Isole Faeröer e Stati Uniti, mentre la Svizzera ne è indenne. Per avere un quadro della malattia nel nostro Paese consultare la Banca dati sulla situazione epizootica in Svizzera.
Cosa fare?
- Prestare attenzione a non introdurre la malattia in un effettivo attraverso l’acquisto di animali infetti.
Non esistono vaccini contro la malattia.
L’anemia infettiva dei salmonidi è un’epizoozia da eradicare e quindi soggetta a notifica. Chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al veterinario dell’effettivo.
Ulteriori informazioni
Ultima modifica 18.11.2021