Poiché per natura i cavalli e altri equidi vivono in branco e si muovono parecchie ore per nutrirsi, necessitano del contatto con i propri conspecifici, di molto movimento e più volte al giorno di foraggio grezzo.
Essendo animali predati, i equidi hanno l’esigenza di tenere sotto controllo l’ambiente circostante. È importante non limitare troppo la loro libertà di movimento. Pertanto nell’ordinanza sulla protezione degli animali sono stabilite superfici minime. Anche per i equidi utilizzati dall’uomo è prescritta la libertà di movimento in uno spazio all’aperto o al pascolo.
Essendo animali gregari, i equidi devono avere almeno un contatto visivo, acustico e olfattivo con altri equidi. I giovani devono essere allevati in gruppo.
Per garantire una corretta digestione e soddisfare le esigenze comportamentali tipiche della specie, occorre mettere a disposizione regolarmente quantità sufficienti di foraggio grezzo.
Per la detenzione di più di cinque equidi è necessario avere una formazione apposita.
Le stalle devono essere illuminate con luce naturale e adeguatamente aerate. L’area di riposo deve essere cosparsa di strame asciutto e pulito, affinché i equidi stiano sdraiati per un lasso di tempo sufficiente.
I box, le stalle a stabulazione libera con diversi compartimenti e i parchi devono essere conformi alle dimensioni minime.
Per l’allevamento di giovani sono previste norme specifiche, poiché le condizioni di detenzione sono determinanti per un corretto sviluppo degli animali.
La stabulazione fissa non è adeguata alle esigenze dei equidi e pertanto vietata. I equidi lasciati sempre al pascolo devono disporre di un riparo dalle intemperie.
Cura degli zoccoli
Gli zoccoli devono essere curati in modo tale da consentire al equido di assumere una posizione anatomicamente corretta, non ostacolarlo nei suoi movimenti e prevenire malattie.
Chi effettua a titolo professionale la cura degli zoccoli deve aver conseguito una formazione adeguata. L’elenco dei centri di formazione riconosciuti per il personale addetto alla cura degli zoccoli si trova in «Ulteriori informazioni».
I contatti sociali sono molto importanti per gli animali predati e gregari. I equidi devono avere almeno un contatto visivo, acustico e olfattivo con altri equidi. I giovani non ancora utilizzati regolarmente devono essere tenuti in gruppo per i primi 30 mesi di vita.
Detenzione in gruppo
I equidi tenuti in gruppo, eccetto quelli giovani, devono disporre di possibilità per evitarsi o ritirarsi. La stalla non deve presentare vicoli ciechi. Inoltre ogni equido deve disporre di quantità sufficienti di cibo e acqua e potersi nutrire indisturbato (art. 4 cpv. 1 OPAn).
Gli animali malati o quelli nuovi devono poter essere temporaneamente isolati dal gruppo.
I equidi che possono uscire spesso all’aperto sono più sani ed equilibrati. Gli equidi necessitano ogni giorno di una quantità sufficiente di movimento. Le giumente da riproduzione e i rispettivi puledri, i giovani equidi e altri esemplari non utilizzati devono disporre ogni giorno di almeno due ore di uscita all’aperto.
Agli esemplari cavalcati o utilizzati in altro modo deve essere inoltre concessa libertà di movimento almeno due giorni alla settimana per una durata minima di due ore per uscita.
In presenza di numerosi insetti, l’uscita deve essere concessa nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino.
Le uscite devono essere annotate in un apposito registro.
Requisiti degli spazi all’aperto
Gli spazi all’aperto e i pascoli devono essere delimitati da recinzioni ben visibili che impediscano ai cavalli di scappare. Poiché il filo spinato causa spesso lesioni gravi, ne è vietato l’utilizzo per le recinzioni.
Il suolo dello spazio all’aperto o del pascolo non deve essere fangoso o troppo imbrattato da sterco o urina.
I cavalli occupano molte ore della giornata a nutrirsi. Ciononostante interrompono volontariamente l’assunzione di cibo per periodi da tre a quattro ore. Se non dispongono di un accesso illimitato al foraggio grezzo, quest’ultimo dovrebbe essere somministrato in diverse razioni, per garantire una corretta digestione e soddisfare le esigenze comportamentali tipiche della specie.
Poiché un cavallo per esempio hanno un fabbisogno quotidiano di acqua compreso tra i 20 e i 60 litri, devono riceverne più volte al giorno in quantità sufficienti. È necessario controllare regolarmente la pulizia e il funzionamento degli abbeveratoi automatici o di altri contenitori per l’acqua.
Chi detiene più di cinque equidi deve disporre di un attestato di competenza. Chi invece detiene a titolo professionale un numero di equidi superiore a undici deve aver conseguito almeno una formazione specialistica non legata a una professione, comprendente una parte teorica, una parte pratica e uno stage. La formazione può essere svolta da organizzazioni riconosciute a tale scopo dall’USAV (si veda Ulteriori informazioni).
Sono esonerati dall’obbligo di formazione gli agricoltori qualificati o le persone che dispongono di un diploma in una professione legata alla cura dei cavalli.
Ulteriori informazioni
Ultima modifica 17.07.2023