Actinobacillosi dei suini (APP)

Pleuropolmonite emorragica spesso a decorso acuto o iperacuto che colpisce in particolare i suinetti e i suini da ingrasso. Non costituisce un pericolo per l’uomo.

L’actinobacillosi colpisce i suini e può avere tre diversi tipi di decorso:

la forma iperacuta (decorso molto rapido) è caratterizzata da febbre alta, grave malessere generale e disturbi respiratori crescenti e conduce alla morte nell’arco di 24 ore;
la forma acuta (decorso rapido) causa inappetenza, disturbi generali, febbre medio-alta e respiro affannoso e accelerato. In casi gravi gli animali manifestano tosse, secrezioni nasali emorragiche e colorito bluastro. La malattia può portare in pochi giorni alla morte o diventare cronica;
la forma cronica (decorso lento) non presenta sintomi clinici.

Contagio e diffusione

L’agente patogeno, il batterio Actinobacillus pleuropneumoniae, viene trasmesso prevalentemente per contatto diretto tra animali, spesso tramite l’inalazione di goccioline emesse attraverso la tosse.

Anche gli animali affetti dalla forma cronica asintomatica possono trasmettere l’agente patogeno e diffondere la malattia all’interno di un branco sano.

L’actinobacillosi è diffusa in tutto il mondo. In seguito a un risanamento a livello nazionale, in Svizzera gli allevamenti di suini sono in gran parte esenti dalla malattia. Gli allevamenti indenni vengono riconosciuti ufficialmente e sottoposti a sorveglianza. Per avere un quadro della malattia nel nostro Paese consultare la Banca dati Situazione epizootica in Svizzera.

Misure

Prestare particolare attenzione a non introdurre la malattia all’interno di un allevamento attraverso l’acquisto di animali infetti.

In Svizzera non sono ammessi vaccini contro la malattia.

Poiché l’actinobacillosi dei suini è un’epizoozia da combattere, è soggetta all’obbligo di notifica. Chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al veterinario dell’effettivo.