BSE negli animali e variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob nell’essere umano

La BSE (encefalopatia spongiforme bovina) è causata da una forma alterata di proteine, i cosiddetti prioni. A seguito di una decisa lotta alla malattia, la Svizzera è considerata dal 2015 un Paese con rischio di BSE trascurabile.

Attualità

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Rilevata BSE atipica in una mucca nel Cantone di San Gallo

13.07.2023: Nel Cantone di San Gallo le autorità veterinarie hanno scoperto in una mucca la forma atipica dell’encefalopatia spongiforme bovina (BSE), detta anche morbo della mucca pazza. A differenza della BSE classica, quella atipica può verificarsi spontaneamente e senza relazione con farine animali negli alimenti per animali. Il corpo dell’animale è stato incenerito e quindi non rappresenta un pericolo per altri animali o per l’essere umano.

L’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) colpisce i bovini e rientra nelle malattie da prioni conosciute sotto il termine generico di encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE).

La BSE si presenta in diverse forme:

  • La BSE classica è la forma più conosciuta di BSE, nella quale i bovini si infettano tramite l’alimentazione con farine animali contenenti prioni. Questa forma è una zoonosi trasmissibile all'uomo in cui causa la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD). Per questo motivo, il foraggiamento dei ruminanti con farine animali è vietata in Svizzera dal 1° dicembre 1990.
  • Negli ultimi anni sono stati rilevati casi isolati di BSE atipica (tipo L e tipo H). Questi casi colpiscono per lo più animali anziani e senza relazione con il foraggiamento con farine animali. In Svizzera si sono verificati un caso nel 2020 e un altro nel 2023. Attualmente le informazioni disponibili sulla forma atipica della BSE sono ancora scarse. Per questo motivo la BSE atipica è oggetto di continua ricerca scientifica.

 Le seguenti informazioni sul sito web riguardano la forma classica della BSE.

La malattia negli animali

La BSE, anche detta mucca pazza, ha un lungo periodo di incubazione e un esito sempre mortale. Non esistono vaccini di protezione o possibilità di trattamento della malattia.

Durante la malattia in determinate aree del cervello si accumulano forme alterate di prioni che causano la distruzione progressiva delle cellule nervose. Il tessuto nervoso assume un aspetto simile a una spugna, da cui il termine spongiforme. I prioni sono sostanze proteiche presenti in natura nella loro forma normale in tutti i cervelli.

In media la BSE si manifesta nei bovini da quattro a sei anni dopo l’infezione. Gli animali colpiti sono più spaventati, esitano davanti ai canali di scolo, ai passaggi e a piccoli ostacoli, si dimostrano aggressivi, si leccano spesso il naso, digrignano i denti, hanno un’andatura che diventa sempre più rigida e sono ipersensibili ai fattori esterni. Nello stadio finale gli animali non riescono più a stare in piedi. In molti casi i sintomi sono però leggeri o non riconoscibili.

Contagio e diffusione

I bovini possono contagiarsi con la BSE mangiando farine alimentari sottoposte a trattamento termico insufficiente e infette da prioni.

La malattia è stata scoperta per la prima volta nel 1986 in Gran Bretagna e il primo caso in Svizzera è stato diagnosticato nel 1990. Per avere un quadro della malattia nel nostro Paese consultare la Banca dati sulla situazione epizootica in Svizzera. Per i dati a livello internazionale si veda «Ulteriori informazioni > Link > OIE».

Misure di lotta in Svizzera

A poche settimane dalla scoperta del primo caso di BSE la Svizzera ha preso misure di primaria importanza:

  • Per arginare la diffusione della malattia nei bovini, è stato vietato il foraggiamento dei ruminanti con farine animali. 

  • Per proteggere l’essere umano, il materiale a rischio (es. cervello e midollo spinale dei bovini) è stato escluso dalla catena alimentare e deve infatti ancora oggi essere incenerito.

  • Da allora sono state introdotte diverse misure di accompagnamento, come il divieto di uso delle farine animali introdotto nel 2001 e valido per tutti gli animali da reddito.
     

Nel maggio 2015, 25 anni dopo la comparsa del primo caso di epizoozia di BSE, l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OMSA) ha inserito la Svizzera nella categoria dei Paesi più sicuri (Paese con rischio trascurabile) in merito alla BSE (si veda «Ulteriori informazioni > Opuscoli»).La BSE continuerà a essere attivamente sorvegliata prelevando campioni di cervello e midollo spinale nei macelli e facendoli analizzare nei laboratori.

Cosa fare?

  • Non foraggiare gli animali da reddito con farine animali. 

  • Uccidere gli animali malati di BSE e distruggere le loro carni per impedire il contagio di altri animali o dell’uomo.
     

La BSE è un’epizoozia da eradicare e quindi soggetta a notifica. Chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al veterinario dell’effettivo.

La malattia nell’essere umano: vCJD

Trattandosi di una zoonosi, la BSE può estendersi all’uomo e presentarsi come variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (VCJD). Il periodo di incubazione può essere di pochi mesi ma arrivare anche a 30 anni. I sintomi principali sono diversi disturbi psichici, tra cui depressione e ansia. Si osservano inoltre una progressiva perdita delle capacità intellettive (demenza), disturbi nella coordinazione dei movimenti (atassia), spasmi muscolari e altri movimenti incontrollati.

Si suppone che la malattia sia dovuta al consumo di prodotti di origine bovina altamente infetti (cervello, midollo). In Svizzera non è stato riscontrato nessun caso di vCJD.

Si veda anche «Ulteriori informazioni > Link > UFSP: Malattia di Creutzfeldt-Jakob».

Ulteriori informazioni

Ultima modifica 13.07.2023

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