La dichiarazione sulle pellicce deve essere migliorata

Berna, 15.10.2020 - Il rapporto 2019/2020 sui controlli sulle dichiarazioni delle pellicce indica che le conoscenze del settore presentano ancora notevoli lacune. Nei controlli eseguiti dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) il 79 % dei punti di vendita è stato oggetto di contestazione. Alla luce di quanto appreso dal rapporto, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) intende rendere più rigorosa l’applicazione della legge e fornire maggiori informazioni ai negozi.

Anche nel periodo 2019/2020, come negli anni precedenti, l’USAV ha svolto i propri controlli non solo presso le piccole imprese e i fornitori di servizi Internet, ma anche presso le grandi catene commerciali. Dei 180 controlli effettuati, 142 (79 %) hanno dato luogo a contestazioni. In 110 di questi casi le irregolarità sono state eliminate entro il termine stabilito, mentre in 32 casi è stata emanata una decisione e in 4 casi è stato avviato un procedimento penale.

I colli delle giacche sono il prodotto più problematico
Nel periodo 2019/20 sono stati esaminati complessivamente 6 950 prodotti di pellicceria, il 63 % dei quali è risultato correttamente dichiarato. I restanti prodotti di pellicceria sono stati oggetto di contestazioni perché non recavano alcuna dichiarazione (15 %) o quest’ultima non era corretta (22 %). La contestazione più frequente ha riguardato i colli delle giacche (55 % di tutti i prodotti oggetto di contestazione).  I prodotti di pellicceria di gran lunga più contestati sono stati quelli di cane procione, seguiti dalla volpe polare e dai prodotti in visone.

I controlli saranno intensificati
L’USAV effettua controlli sulle pellicce dal 2013. Il tasso di contestazioni elevato dimostra che la dichiarazione delle pellicce continua ancora a non essere effettuata correttamente in molti punti di vendita e che le conoscenze degli addetti del settore presentano ancora notevoli lacune. Da qui la decisione dell’USAV di intensificare la sua attività di sensibilizzazione e soprattutto di rendere più rigorosa l’applicazione della legge. In concreto, il termine per la correzione delle dichiarazioni irregolari sarà ridotto e se la dichiarazione non risulterà corretta alla scadenza del termine, l’USAV procederà per vie legali.

Migliori informazioni per la clientela
La versione rivista dell’ordinanza sulla dichiarazione delle pellicce e dei prodotti di pellicceria è in vigore dal 1° aprile 2020. Sono state introdotte nuove disposizioni, come l’obbligo di contrassegnare chiaramente il prodotto come «vera pelliccia» se è derivato da animali. Ciò dovrebbe consentire ai clienti di riconoscere immediatamente se si tratta di una pelliccia vera o sintetica. L’etichetta deve contenere ora cinque informazioni: la dichiarazione «vera pelliccia», il nome zoologico e scientifico della specie animale, il Paese di origine e il metodo di ottenimento, cioè il metodo di allevamento o di cattura dell’animale da cui proviene la pelliccia). Con queste informazioni i clienti possono decidere se acquistare il prodotto di pellicceria con piena cognizione di causa.


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