Nuovamente prorogate le misure preventive contro l’influenza aviaria

Berna, 09.03.2023 - A seguito dell’aumento dell’incidenza dell’influenza aviaria in Svizzera e in gran parte d’Europa, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) proroga le misure nazionali di contenimento almeno fino al 30 aprile 2023. L’obiettivo è evitare il contatto tra uccelli selvatici e pollame da cortile: pertanto, al momento il pollame non può uscire al pascolo, neanche negli allevamenti rurali all’aperto.

In accordo con i Cantoni, l’USAV proroga le misure di prevenzione dell’influenza aviaria almeno fino al 30 aprile 2023. Ciò significa che il pollame da cortile deve rimanere nei pollai o uscire solo all’interno di un’area protetta dagli uccelli selvatici. L’USAV ha imposto le disposizioni a livello nazionale nel novembre 2022, dopo che i laboratori competenti avevano individuato il virus in un allevamento amatoriale nei pressi di Winterthur.

Quest’inverno si sono verificati numerosi altri casi: in un allevamento nel Cantone di Zurigo sono stati infettati un gruppo di cigni neri e in tutta la Svizzera diverse centinaia di uccelli selvatici. Un aumento così notevole dei casi non si era mai registrato in Svizzera in questo periodo dell’anno, e ciò è indice di una nuova situazione epizootica. La causa principale degli episodi che si stanno verificando attualmente non sono più gli uccelli migratori provenienti dall’estero, ma la diffusione del virus tra gli uccelli che vivono in Svizzera. Anche se finora gli animali più colpiti sono soprattutto gabbiani, il virus può infettare molte altre specie di uccelli selvatici.

Le misure precauzionali rimangono ancora valide in tutta la Svizzera

Si applica quanto segue: 

  • impedire il contatto tra pollame da cortile e uccelli selvatici;
  • limitare al minimo indispensabile l’accesso agli animali e accedere ai pollai solo con mani, vestiti e scarpe pulite;
  • per precauzione, non toccare uccelli selvatici malati o morti. Notificare il ritrovamento agli organi di polizia o al guardiacaccia.

La registrazione delle detenzioni di pollame è obbligatoria. Questo vale anche per gli allevamenti amatoriali con pochi animali.

 

Al momento il pollame non può uscire al pascolo, neanche nei sistemi di allevamento rurali all’aperto

Le misure per le aziende avicole si applicano sia alle aziende detentrici di animali da reddito sia agli allevamenti amatoriali. I contributi per i programmi di benessere degli animali «Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali» e «Uscita regolare all’aperto» continueranno a essere versati. Le misure impediscono l’uscita al pascolo degli animali, un requisito necessario per l’allevamento rurale all’aperto. Tuttavia, la priorità continua a essere la protezione degli effettivi di pollame. La restrizione temporanea dell’accesso al pascolo rappresenta l’unica eccezione: tutti gli altri requisiti che si applicano all’allevamento rurale all’aperto devono essere rispettati. Attualmente per le uova è possibile continuare a usare ugualmente la dicitura «rurale all’aperto». La Confederazione e il settore avicolo stanno elaborando soluzioni al riguardo.

 


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