Varcare la frontiera con animali in tutta sicurezza

Berna, 10.03.2022 - Un viaggio in vacanza con il cane, un trasloco con il gatto o l’acquisto di un rettile all’estero: vi sono molte ragioni per attraversare la frontiera con gli animali. Negli ultimi anni sono però aumentati i problemi che possono sorgere in questa situazione. Una preparazione adeguata e un acquisto consapevole possono evitare sofferenze agli animali. Chi è ben informato, inoltre, si protegge da multe o procedimenti penali. Sul proprio sito web, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) offre informazioni utili per varcare il confine in modo corretto con gli animali da compagnia e mette in guardia dalle importazioni illegali di animali.

Per proteggere gli animali e informare i proprietari, sul proprio sito web l’USAV fornisce assistenza per viaggiare con animali da compagnia o importare animali, piante e derrate alimentari. L’USAV mette anche in guardia dall’acquisto spontaneo di animali all’estero, in quanto spesso provengono da allevamenti dove hanno subito maltrattamenti o dal commercio illegale di cani. Il viaggio con un animale da compagnia o il suo acquisto deve essere pertanto ben pianificato, preparato e controllato.

Gli animali con documenti di viaggio insufficienti, non validi o falsificati non possono entrare in Svizzera. Le importazioni o gli ingressi illegali possono comportare multe o addirittura procedimenti penali.

Maggiori problemi in seguito all’aumento delle importazioni di animali

Durante la pandemia di coronavirus, la domanda di animali da compagnia è aumentata e con essa il numero di importazioni di animali:

  • negli ultimi due anni, il numero di cani importati è cresciuto di un quarto. Nel 2019, la cifra era di circa 28 000, nel 2021 di circa 35 000. Le autorizzazioni di importazione di cani da Paesi a rischio rabbia sono raddoppiati nell’ultimo anno, da circa 1000 a 2000.
  • I casi di protezione degli animali alla frontiera sono quasi quadruplicati: nel 2020 erano 654, nel 2021 2560, come ha annunciato oggi l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).
  • Il Centro di competenza per animali da compagnia dell’UDSC ha registrato un numero record di animali che non sono stati dichiarati correttamente al momento dell’attraversamento della frontiera e che hanno richiesto uno sdoganamento a posteriori. Se nel 2019 per lo sdoganamento a posteriori sono stati segnalati 280 animali, il numero è salito a 4903 nel 2021. Questo significa che in tre anni vi sono state 17 dichiarazioni a posteriori in più.

La negligenza più comune è stata quella di non importare gli animali come prescritto attraverso un valico di frontiera presidiato insieme a una dichiarazione immediata alla dogana. Nella maggior parte di questi casi erano presenti allo stesso tempo violazioni della legge sulle epizoozie, sulla conservazione delle specie o sulla protezione degli animali. Per esempio, i cuccioli di cane non avevano raggiunto l’età minima richiesta di 56 giorni al momento dell’importazione o i cani sono stati importati con la coda o le orecchie recise, una pratica vietata in Svizzera.

Conseguenze per i proprietari

Per oltre due terzi delle dichiarazioni a posteriori è stato avviato un procedimento penale. Il totale di tutte le multe è aumentato di oltre sei volte, da poco meno di 30 000 franchi nel 2019 a quasi 200 000 franchi l’anno scorso.

Nel 2021 il servizio veterinario di confine dell’USAV ha dovuto adottare misure per oltre 300 animali negli aeroporti di Zurigo e Ginevra.


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Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV)
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