Secondo il nuovo rapporto le resistenze agli antibiotici rimangono una sfida

Berna, 17.11.2020 - I batteri resistenti agli antibiotici sono un problema mondiale. Perché gli antibiotici continuino a essere efficaci, il Consiglio federale ha adottato nel 2015 la Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici (StAR). Da allora, diverse misure sono state attuate con successo nel settore umano, veterinario e ambientale. Contenere le resistenze agli antibiotici richiede tuttavia ulteriori sforzi. Il rapporto appena pubblicato illustra i dati sul consumo di antibiotici e sulle resistenze agli stessi negli esseri umani e negli animali in Svizzera.

È essenziale utilizzare gli antibiotici in modo mirato e il più possibile contenuto: un loro impiego eccessivo o improprio può contribuire allo sviluppo di resistenze nei batteri. Il numero di infezioni da batteri resistenti, vale a dire infezioni difficili o talvolta impossibili da trattare con antibiotici, è in aumento in tutto il mondo, anche in Svizzera.

Nuovo rapporto sull’uso di antibiotici e sulle resistenze agli antibiotici in Svizzera

Per valutare l’effetto delle misure adottate è necessario monitorare il consumo di antibiotici e le resistenze agli stessi negli esseri umani e negli animali. L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) pubblicano ogni due anni un rapporto esaustivo su questo tema, lo Swiss Antibiotic Resistance Report.

Secondo il rapporto attuale, nella medicina umana il consumo di antibiotici rimane all’incirca lo stesso degli anni precedenti: quasi il 90 per cento degli antibiotici è stato utilizzato in ambito ambulatoriale, mentre in medicina veterinaria il consumo continua a diminuire.

I dati sulle resistenze negli esseri umani dal 2004 e negli animali dal 2006 mostrano evoluzioni differenti: per alcuni batteri, le resistenze sono aumentate notevolmente, mentre per altri sono rimaste stabili o sono diminuite.

La popolazione svizzera e la resistenza agli antibiotici

Come dimostra un recente studio condotto da Demoscope su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica, circa un terzo della popolazione ritiene che gli antibiotici distruggano i virus. Ma gli antibiotici non hanno alcun effetto contro i virus, possono solo combattere i batteri. La sensibilizzazione in tal senso rimane perciò molto importante nella lotta contro le resistenze agli antibiotici. Rispetto all’indagine del 2016, il livello delle conoscenze in proposito è leggermente aumentato. Secondo lo studio, le donne e le persone di età superiore ai 40 anni sono meglio informate sugli antibiotici rispetto agli uomini e ai giovani intervistati. Una netta maggioranza degli intervistati sa che l’uso inutile di antibiotici ne riduce l’efficacia (86 %).

Misure contro la diffusione delle resistenze

I batteri resistenti possono essere introdotti in molti luoghi e diffondersi ulteriormente. Per ridurre questo rischio sono stati sviluppati diversi strumenti: ad esempio, le misure di biosicurezza riducono il pericolo di introdurre e diffondere malattie. Gli agricoltori possono utilizzare la piattaforma www.gesunde-nutztiere.ch (in tedesco) per la formazione continua e consultare questionari online per verificare la biosicurezza delle loro aziende. Con misure mirate in tal senso, possono prevenire le malattie e ridurre l’uso di antibiotici. La piattaforma è stata sviluppata dalla Facoltà Vetsuisse di Zurigo su incarico dell’USAV, insieme al servizio sanitario suino (SGD) e al servizio sanitario bovino (RGD).

I batteri resistenti possono essere trasmessi anche in strutture sanitarie come gli studi veterinari. Per arginare questo pericolo, la facoltà Vetsuisse di Zurigo, insieme ad altri esperti, ha pubblicato un manuale di igiene, disponibile in tedesco e francese. Contiene molte raccomandazioni pratiche e solide conoscenze di base per i veterinari su come prevenire le infezioni di esseri umani e animali negli studi veterinari. 

Nel settore agricolo è stato lanciato il progetto «Zoccoli sani – un’ottima base per il futuro» (in tedesco e francese). Le malattie degli unghioni sono di solito dolorose, e gli animali zoppi hanno difficoltà ad alzarsi e a sdraiarsi. Il rischio di lesioni ai capezzoli e di infiammazioni della mammella aumenta. Su richiesta, i collaboratori della facoltà Vetsuisse di Berna e del servizio sanitario bovino (RGD) consigliano le aziende interessate in materia di terapia e prevenzione. È essenziale in questo contesto ridurre l’uso di antibiotici sul lungo termine.


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