Verifica delle caratterizzazioni del caffè: tre dichiarazioni erronee in Svizzera

Berna, 21.06.2019 - 13 Paesi europei hanno controllato l’esattezza delle dichiarazioni del caffè nell’ambito dell’azione coordinata a livello internazionale OPSON VIII. In Svizzera sono state riscontrate tre dichiarazioni erronee: caffè con caratterizzazione 100 per cento Arabica conteneva chicchi di caffè della varietà più economica Robusta.

L’operazione internazionale OPSON VIII, coordinata da Europol e INTERPOL, è stata condotta in Svizzera dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). Nel mese di febbraio di quest’anno le autorità cantonali di esecuzione in materia di derrate alimentari hanno prelevato 58 campioni in totale, di cui 53 in Svizzera e 5 nel Liechtenstein. I campioni, provenienti sia dalla grande distribuzione sia da torrefazioni di caffè locali, erano costituiti da chicchi di caffè interi e torrefatti, chicchi di caffè macinati e capsule di caffè. In tre dei campioni prelevati è stato riscontrato un tenore elevato di 16-O-metilcafestolo, sostanza contenuta solo nei chicchi di caffè della varietà Robusta. La caratterizzazione 100 per cento Arabica non era dunque corretta.

Uno dei caffè risultato positivo al test è stato prodotto in Italia. Il caso è stato quindi trasmesso alle autorità italiane. Gli altri due campioni di caffè risultati positivi all’analisi provenivano dalla Svizzera e sono stati trasmessi alle autorità di esecuzione cantonali competenti, che verificano al momento se è presente un’aggiunta intenzionale di chicchi di caffè Robusta.

Nell’ambito delle analisi è stato inoltre verificato se l’ocratossina A presente nei chicchi di caffè superasse il valore massimo consentito. L’ocratossina A è una micotossina che può sorgere in caso di un trattamento errato dei chicchi di caffè e risultare dannosa per la salute.  In nessuno dei 58 campioni esaminati è stato superato il valore massimo consentito.

INTERPOL ed Europol coordinano a livello internazionale le operazioni OPSON contro le frodi alimentari dal 2011. La Svizzera vi partecipa dal 2016. Le operazioni comuni mirano a combattere pratiche fuorvianti e truffaldine nella filiera alimentare. Ogni Paese può scegliere liberamente il tema dell’operazione. Potenziali casi di frode nel caffè sono stati individuati, oltre che nel nostro Paese, anche in Germania e in Portogallo.


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