Pieno successo dopo 25 anni di lotta alla BSE

Berna, 29.05.2015 - Esattamente 25 anni dopo la comparsa del primo caso di mucca pazza, l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) ha di nuovo inserito la Svizzera nella categoria dei Paesi più sicuri attribuendole lo stato sanitario più elevato di questa malattia. Questa decisione premia la Svizzera per i successi ottenuti nella lotta contro la BSE attraverso gli anni.

Per il Servizio veterinario e il settore svizzero della carne la decisione dell'OIE rappresenta una pietra miliare nella lotta contro la BSE. Anche se in futuro non sarà possibile escludere casi isolati, la modifica della qualifica sanitaria è un riconoscimento degli sforzi profusi dalla Svizzera negli ultimi 25 anni per contrastare la BSE. Il cambiamento della qualifica sanitaria da «controlled BSE risk» (rischio di BSE controllato ) a «negligible BSE risk» (rischio di BSE trascurabile) significa soprattutto agevolazioni per le esportazioni. Hans Wyss, il direttore dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), ha ricevuto il certificato della qualifica sanitaria in quanto delegato svizzero in occasione dell'83a Assemblea generale dell'OIE che si è tenuta a Parigi dal 24 al 29 maggio.

Gli sforzi della Svizzera si concentrano sulle misure adottate sin dal 1990 per, da una parte, arginare la diffusione della BSE in quanto epizoozia e, dall'altra, evitare la trasmissione della malattia dagli animali agli esseri umani. Le più importanti misure sono il divieto di foraggiamento degli animali da reddito con farine animali e la rimozione del materiale a rischio specifico (cervello e midollo spinale) dalla catena alimentare. Le misure hanno portato i frutti sperati: in Svizzera finora nessun essere umano ha contratto la nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob provocata dalla BSE. Nel contempo, il numero di animali malati è diminuito costantemente negli ultimi anni. Da due anni non sono stati diagnosticati nuovi casi.

La crisi della BSE ha portato a cambiamenti sostenibili nei controlli di tutta la catena alimentare

La BSE è stata diagnosticata clinicamente per la prima volta in Gran Bretagna nel 1986. La malattia è stata provocata dal foraggiamento di ruminanti con farine animali il cui trattamento termico è stato insufficiente. Tramite l'importazione di questo tipo di farine animali, ma anche per mezzo dell'importazione di bovini vivi dalla Gran Bretagna, l'epizoozia è stata introdotta in Svizzera e in altri Paesi. In Svizzera, il primo caso di malattia della mucca pazza è stato accertato nel 1990. Finora vi sono stati registrati in tutto 468 casi di BSE. In Gran Bretagna si sono contati finora circa 200 000 casi.

Nel 1996 si è scoperto che questa malattia può essere trasmessa all'uomo. Di conseguenza si è diffusa una grande incertezza per quanto concerne la sicurezza degli alimenti di origine animale e si è sviluppata una maggiore consapevolezza per il controllo della filiera alimentare. L'approccio «dalla stalla alla tavola» ha assunto sempre più importanza. La sorveglianza basata sui rischi, la rintracciabilità ininterrotta degli animali da reddito, i controlli del traffico di animali nonché l'obbligo della dichiarazione dell'origine e i severi controlli della qualità in tutte le fasi della produzione alimentare rappresentano oggi la base degli standard elevati della sicurezza alimentare.

Per saperne di più sulla BSE consultate il sito dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria: www.usav.admin.ch.


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Per maggiori informazioni: Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV)
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